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ADHD adulti

Per un giovane  (dai 15 anni in poi) o un adulto che ha il dubbio di esser un ADHD, di avere problemi di attenzione e/o iperattività, può esser importante ricevere una diagnosi. I vantaggi sono diversi, per prima cosa  comprenderà e accetterà di più la sua condizione, si sentirà meno “strano”.  Seppur l’ADHD sia catalogato come una patologia, è più probabile infatti che sia una neurodiversità.  L’evoluzione tecnologica  della specie umana è stata molto veloce nei due ultimi secoli ed il nostro cervello non ha potuto modificarsi. Ora le richieste che la società richiede ai suoi membri, sono molto complesse.  In secondo luogo sapere di esser un “ADHD” ci può aiutare a mettere in atto strategie compensative  e mitigative. Si possono seguire due approcci, quello farmacologico o quello ecologico di  apprendere e mettere strategie oppure entrambi.

Noi possiamo aiutarti a  darti un’idea sulle strategie da attivare con la GUIDA pubblicata nel nostro sito, effettuando una diagnosi (in due o tre sedute, anche via videochat). Poi potrai decidere se recarti dal medico psichiatra consigliato abilitato a prescrivere i farmaci efficaci.

Gli ambulatori dove questa consulenza si effettua sono a Vicenza ed a San Giuseppe di Cassola ma è possibile una valutazione neuropsicologica anche on line. Infatti, assieme al colloquio clinico, vengono usati strumenti computerizzati, somministrabili anche a distanza.

Per contattarci, clicca qui  oppure telefona in Segreteria  0444 025354 o al  cellulare  351 553 4869  o mail     info@neuropsicologiavicenza.it

 

Tra i trattamenti utili in caso di ADHD, oltre alla psicoeducazione e al potenziamento cognitivo, proponiamo anche l’utilizzo del Neurofeedback. Si tratta di un trattamento non farmacologico che stimola “allenamento”  dei circuiti cerebrali per modificare l’attività cerebrale.  In molti bambini e ragazzi ADHD nell’EEG viene  evidenziata  la maggior presenza delle onde lente theta e una carenza di ampiezza delle onde beta, rispetto ai coetanei senza tale diagnosi. Tale dato, che si collegherebbe alla diminuzione della capacità di rimanere concentrati su un determinato compito, per la carenza di onde beta nel corso del processamento cognitivo (Wangler et al., 2011), mentre, le onde theta, sarebbero associate a disattenzione e pensiero decentralizzato come sottolineato da Lubar (2003). Sulla base di tali dati l’obiettivo del training con Neurofeedback, sarà quello di modificare l’attività cerebrale al fine di migliorare le performance cognitive e comportamentali dell’individuo. Si tratta di una terapia non intrusiva, non farmacologica che richiede 20 – 40 sedute, senza effetti collaterali. Le prestazioni sono eseguite da due professionisti esperti nel campo.

 per altre info specifiche su diversi temi, visita la nostra area cliccando qui

 

 

 

 

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