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Olindo e Rosa innocenti?

Olindo Rosa

Ecco presentiamo uno sguardo sul tema di psicologia giuridica  sulle “𝐟𝐚𝐥𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢” correlato alla Strage di Erba. Se si ascoltano in youtube  le confessioni di Olindo e Rosa, esse paiono tanto accurate che appare inverosimile una loro innocenza. Potevano invece essere “false confessioni“?  In un epoca ove siamo sempre più convinti come basti informarsi su FB o su Google per consentirci un autorevole parere su tutto, bisogna invece ricredersi,  rifiutare un metodo che si rivela purtroppo superficiale e valorizzare l’approfondimento, lo studio come il parere di esperti ricercatori. Di fronte a temi complessi, sia un atteggiamento di 𝐮𝐦𝐢𝐥𝐭à come un desiderio di conoscenza, possono essere fattori  utili. Esperti famosi  universitari di psicologia giuridica possono aiutarci.  Esperti famosi  universitari di psicologia giuridica possono aiutarci.

Il tema delle “false confessioni” come di comportamenti non adeguati degli investigatori non è probabilmente presente solo negli Stati Uniti d’America. In questo paese vi è un forte movimento (Innocente Project) a difesa di fasce di popolazioni fragili e stigmatizzate che più frequentemente sono oggetto di violazione di diritti. Naturalmente tutto deve esser relativizzato e se una persona dovesse scegliere se esser giudicato da una corte di giustizia in Usa oppure in Russia, Iran, in Corea del Nord, in Cina, in Egitto, in Turchia oppure da una corte islamica a Gaza, probabilmente non avrebbe molti dubbi.

Nel programma di RAI UNO potrete farvi un’idea di quanti dubbi emergano e di come forse un errore giudiziario sia stato possibile per una visione tunnel (escludere altri possibili sospetti), per un interrogatorio di Mario Frigerio l’unico superstite della strage, forse invalido e ricco di domande suggestive (domande che recano già i contenuti della risposta), per pressioni ambientali su Rosa (affetta da ritardo mentale) e Olindo, una coppia simbiotica, non assistita da avvocati nelle prime fasi inquisitorie.

In uno studio vediamo nel grafico sottostante, come nel 29% di condanne ingiuste, vi siano state “false confessioni“.

percentuale false confessioni

Il Corriere della Sera riferisce come “Olindo e Rosa “sbagliano la scena del crimine“.

Analizzando il contenuto delle confessioni della coppia emergono come «risultano piene di errori, molti elementi della scena del crimine vengono `sbagliati´ (tra il 50 e il 70%)». Si segnalano «moltissime discrepanze» non solo tra le versioni date separatamente, ma anche tra le versioni offerte dalla stessa persona in momenti diversi. L’analisi mostra come le versioni «non siano dettagliate, non siano sovrapponibili, non siano combacianti, non siano coerenti e non siano costanti e dunque abbiano tutte le caratteristiche delle false confessioni». La coppia afferma «numerosissime volte di non ricordare»: Olindo colleziona «centinaia fra `’non lo so´, `non mi ricordo´, `mi sembra´, `questo adesso mi sfugge´», lo stesso si può dire per Rosa. «Quelle che vengono definite confessioni sono, in realtà, una serie di `sì´ a suggerimenti sotto forma di domande chiuse formulate dall’interrogante» scrivono gli esperti. Nelle confessioni «mancano del tutto gli indicatori di ricordi sensoriali e percettivi che caratterizzano la narrazione genuina» dall’analisi effettuata tramite la Flashbulb memory checklist.  «Incontrovertibilmente falsa» per gli esperti è la narrazione sulla dinamica dell’omicidio della vicina di casa Valeria Cherubini. Dalla versione fornita dai coniugi, sarebbe stata aggredita solo sul pianerottolo, non nella mansarda dove troverà la morte. Per gli esperti interpellati dalla difesa «la vittima aveva ricevuto una coltellata che aveva provocato una lesione allo psoas, un muscolo che se leso impedisce a una persona la salita delle scale. La Cherubini aveva riportato inoltre lesioni craniche tali da provocare una grave lesione encefalica. Questi due elementi sotto il profilo neurologico rendono impossibile la salita di due rampe di scale. Allo stesso modo era impossibile che fosse in grado di gridare `aiuto, aiuto´ dopo aver ricevuto le ferite al capo e la profonda ferita alla gola che la trapassò fino a recidere la lingua». Fatti che smentirebbero le rivelazioni dimostrando che i condannati raccontano qualcosa che non avrebbero vissuto.

Intorno a  Mario Frigerio che solo successivamente riconobbe in Olindo l’assassino, il Prof. Giuseppe Sartori (Facoltà di Psicologia di Padova) ricorda come “la progressione del ricordo, che passa da un volto sconosciuto a quello del vicino di casa, «è un fenomeno scientificamente impossibile. Oggi sappiamo che non esiste, scientificamente parlando, il fenomeno del disvelamento progressivo chiamato in causa nelle sentenze per spiegare il viraggio dall’originario volto sconosciuto al volto altamente familiare di Olindo Romano. .. In tal senso, per gli esperti, l’«unica dichiarazione che dal punto di vista scientifico è da considerarsi accurata (perché priva di domande suggestive) è la prima del 15 dicembre 2006», quando afferma di essere stato aggredito da uno sconosciuto con pelle olivastra” .

Il programma di RAI UNO termina con scenari inquietanti ovvero con il dubbio che innocenti siano in carcere al posto di altri, forse autori di una vendetta nel mondo del traffico di cocaina. Un giornale riporta come “le indagini difensive, accolte dal pg, hanno portato a rintracciare un uomo tunisino, (il nuovo testimone) finito in un’inchiesta della Guardia di finanza e legato in affari con il fratello di Azouz Marzouk (marito di Raffaella Castagna e padre del loro bimbo Youssef di 2 anni, entrambi uccisi), che avrebbe offerto una pista alternativa: un regolamento di conti tra bande rivali, legato al mercato dello spaccio, che sarebbe sfociato nell’agguato all’interno dell’appartamento di via Diaz in cui, secondo il suo racconto, venivano nascosti droga e soldi”.

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fale confessioni

 

 

 

 

 

 

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