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SI USA LA RISONANZA MAGNETICA PER VALUTARE I DSA?

neuroimaging e dsa

Sono numerosi gli studi che utilizzano le tecniche di neuroimmagine nella valutazione delle difficoltà di apprendimento. Essi hanno evidenziato le aree cerebrali implicate nei processi di letto-scrittura e calcolo e le relative differenze tra soggetti DSA e altri senza difficoltà. Con tecniche di neuroimmagine si intende la risonanza magnetica funzionale (fMRI), ma anche l’elettroencefalogramma (EEG), la magnetoencefalografia (MEG), la spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNIRS), etc. Queste tecniche, molto diverse tra loro, permettono di misurare l’attività del cervello mentre un soggetto compie delle attività, come per esempio leggere o fare di calcolo.

Tra i maggiori vantaggi di queste tecniche in fase di valutazione degli apprendimenti vi è quello di poter osservare delle attivazioni a livello cerebrale senza far affidamento al comportamento manifesto. Ciò significa che permettono di valutare l’attività cerebrale a riposo o durante dei compiti, come ad esempio risolvere semplici calcoli, ancora prima che il bambino sappia parlare e dire la risposta corretta. In ambito matematico vi sono studi che hanno valutato le capacità numeriche in neonati di 6-7 mesi d’età. Dunque questi studi hanno delle conseguenze interessanti in fase di prevenzione e valutazione precoce delle possibili difficoltà di apprendimento.

neonato e RM
neonato e RM

Recenti studi hanno per esempio riscontrato le componenti cerebrali coinvolte nei compiti matematici: lobi occipitali per il riconoscimento delle quantità, solco intraparietale per l’elaborazione di stime di grandezza (es., più grande/ più piccolo), l’ordinamento di numerosità (es., linea dei numeri) e nei calcoli (quest’ultimo unitamente al giro angolare di sinistra), aree prefrontali coinvolte per il mantenimento dell’attenzione e della memoria di lavoro. Nei bambini diagnosticati discalculici, molti studi stanno valutando le diverse attivazioni di queste aree. Ciò significa che si tratta di un argomento di ricerca in fase di fiorente sperimentazione e che ci potrà fornire interessanti risultati per future applicazioni cliniche.

Tuttavia ad oggi non è riconosciuta la possibilità di utilizzare queste tecniche come screening clinico, ma vengono esclusivamente usate nella ricerca in ambito neuroscientifico ed associate alla valutazione cognitiva standard.

Se ti interessa l’argomento e ne vuoi sapere di più, contattaci.

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